Legame tra qualità del sonno e ADHD

C’è un legame tra qualità del sonno e ADHD?
Persone con ADHD spesso hanno disturbi del sonno, sonnolenza durante la giornata e ritmi circadiani irregolari. I dati mostrano maggior resistenza prima di coricarsi, maggior latenza prima di addormentarsi, ridotte ore di sonno con frequenti risvegli e fenomeni notturni (parasonnie) sia in bambini, adolescenti e adulti con ADHD.

Quali sono i problemi del sonno tipici di soggetti con ADHD?
I risultati degli studi presenti in letteratura che confrontano il sonno di soggetti con ADHD con soggetti a sviluppo tipico sono concordi nell’associare l’ADHD con particolari disturbi del sonno. Una vasta gamma di problemi del sonno sono stati trovati essere tipici in soggetti con ADHD:

Insonnia: un problema legato alla capacità di prendere sonno, alla sua durata e alla qualità.

Disturbi dei ritmi circadiani: ovvero il ciclo di cambiamenti fisiologici che permettono l’alternarsi del sonno e della veglia. Ritmi circadiani spostati in avanti causati spesso da una routine quotidiana irregolare possono causare disturbi del sonno e funzionamento alterato: preferenza di attività serale, tendenza ad alzarsi più tardi e difficoltà a svegliarsi.

Respirazione disordinata del sonno: come il russamento, l’ostruzione delle vie aeree superiori e le apnee notturne.

Sindrome delle gambe senza riposo: sgradevole sensazione agli arti e bisogno di muoversi per alleviare il disagio, spesso accompagnata da irrequietezza motoria. Questa condizione rendere difficile l’addormentamento quando la persona è rilassata.

Eccessiva sonnolenza diurna: caratterizzata da stanchezza persistente e mancanza di energia con tendenza ad appisolarsi.

Altri comportamenti anomali o eventi fisiologici indesiderati concomitanti con il sonno (parasonnie) caratteristici di soggetti con ADHD sono: bruxismo, parlare durante la notte ed episodi di arousal alterato (come svegliarsi dagli incubi o urlare durante la notte).

Pertanto, il sonno di persone con ADHD spesso risulta essere poco ristoratore a causa di una complessa gamma di problematiche che si intrecciano. A partire dalla irregolarità dei ritmi circadiani spesso spostati in avanti (quindi addormentamento a notte inoltrata e sveglia a mattinata iniziata) e dalle problematiche relative, fino alla presenza di eventi notturni che rendono il sonno agitato e di scarsa qualità.

Qual è la relazione tra sonno e ADHD?
Sebbene i problemi legati al sonno sono molto comuni nella popolazione generale, la letteratura sottolinea una maggiore prevalenza (fino al 50%) di questi disturbi nella popolazione ADHD.  Talvolta, può essere complesso distinguere tra disturbi del sonno e ADHD. Infatti, problemi del sonno possono mimare o aggravare una sintomatologia ADHD o l’ADHD stesso può indurre o influire sui disturbi del sonno.
Vi è, dunque, una relazione bidirezionale tra ADHD e sonno: se da un lato soggetti con ADHD hanno maggior probabilità di avere disturbi del sonno, dall’altro una scarsa qualità del sonno avrà un effetto peggiorativo sulla sintomatologia del disturbo.

In letteratura sono stati proposti tre modelli che descrivono l’ADHD e la potenziale comorbidità (la coesistenza di più disturbi) con il sonno.

Secondo un primo modello, l’ADHD porta direttamente a problemi di sonno a causa di iperattività notturna o a comportamenti negativi (come procrastinare la messa a letto). Questo modello è maggiormente vero per pazienti con sintomi
di iperattività rispetto a soggetti con ADHD prevalentemente disattento.

In un secondo modello, un disturbo del sonno è responsabile della sintomatologia diurna riconducibile all’ADHD. Pertanto, è importante escludere
disturbi primari del sonno in fase di diagnosi di ADHD. 

Una terza analisi propone una visione in cui disturbi del sonno e ADHD si combinano insieme, talvolta aggravandosi a vicenda. Pertanto secondo questa ipotesi, gli individui con ADHD potrebbero essere più vulnerabili agli effetti dei disturbi del sonno ma anche più inclini ai problemi del sonno stessi.
In questa diade, si inserirebbero anche rischi più alti di sviluppare disturbi dell’umore o ansia. 
Inoltre, data la sovrapposizione dei sintomi tra i due disturbi, l’ADHD e i problemi del sonno potrebbero condividere basi neurobiologiche simili.

In questa cornice, un approccio di trattamento integrato potrebbe alleviare i disturbi del sonno e migliorare la sintomatologia ADHD.

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Dunque, è di fondamentale importanza escludere disturbi del sonno primari in fase di diagnosi di ADHD, inoltre, la valutazione e la gestione dei problemi del sonno in pazienti ADHD è di primaria necessità clinica. Pertanto, un’accurata analisi del sonno comprende strumenti soggettivi, come il colloquio clinico, le scale di valutazione e strumenti oggettivi come l’actigrafia. Infine, trattamenti farmacologici e/o comportamentali specifici per i problemi di sonno possono aiutare a migliorare il complesso quadro della sintomatologia ADHD.

Bibliografia

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